Nella primavera 2018 verrà messo in onda un documentario realizzato dalla televisione svizzera sullo sviluppo e il declino del Distretto Industriale dei Casalinghi nel territorio di Omegna. La produzione di articoli casalinghi in acciaio in Italia è concentrata in due distretti, che occupano più del 60% della produzione nazionale: quello di Lumezzane (BS) e quello di Omegna, la cui fama per anni ha superato i confini nazionali, per la presenza di imprese leader e di prodotti di qualità e di nicchia. Negli anni ’60 il casalingo cusiano era leader in Europa, insieme a Sheffield in Inghilterra e Solingen in Germania, con nomi come Alessi, Bialetti, Girmi, Irmel, Piazza, Calderoni e Lagostina, che hanno dominato per anni il mercato. Tutte aziende a conduzione familiare, concentrate in un’area ben definita, con grande capacità innovativa, che oltre a rinnovare le tecniche di lavorazione, hanno puntato su prodotti qualificati e di design. Poi negli anni ’90 la globalizzazione e l’entrata in scena di nuovi competitor mondiali con prezzi bassi ha spiazzato le aziende del Verbano-Cusio-Ossola ed è iniziato il declino. A ciò si è aggiunta la saturazione dei consumi, a causa paradossalmente della qualità dei prodotti, perché chi comprava un vassoio Alessi, una caffettiera Bialetti o una pentola Lagostina la teneva per sempre, non si consumava mai. Giuseppe Nerozzi, intervistato come testimone degli anni di ascesa del Distretto e poi della crisi, essendo nel settore del casalingo dal 1962, ha lanciato un segnale positivo: c’è chi continua a credere nel territorio, come lui, che è rimasto nel Distretto e ha fondato una società, la GALNER, specializzata nella fornitura customizzata di macchine per il caffè da fuoco, che mantiene la progettazione del prodotto esclusivamente a livello locale.